Assobirra: meno accise, più credito di imposta

L’associazione chiede che vengano abbassate le tasse sulla filiera birraria e che sia riconosciuta un’agevolazione fiscale per gli esercenti che propongono birra alla spina.

Meno accise per le imprese del settore e un immediato aiuto fiscale a favore degli esercenti, titolari di pizzeria compresi, che propongono birra alla spina. Queste le richieste che Assobirra ha inoltrato al Governo. Per l’associazione che rappresenta birrai e maltatori bisogna intervenire subito, prima che il sistema collassi a causa delle restrizioni che stanno mettendo a dura prova i conti economici di molti attori del fuori casa.

Innanzitutto, dunque, agire sulla leva fiscale e ridurre le tasse che incidono sui conti economici degli attori della filiera, dai produttori e distributori fino ai consumatori finali. Disputa in atto da anni tra la filiera birraria e le varie legislature. La birra, giusto rimarcarlo, è l’unica bevanda da pasto sulla quale, in Italia, grava una tassazione. Una situazione che, come sostiene l’associazione di categoria, indebolisce la propensione delle aziende del comparto brassicolo sottraendo soldi da destinare, invece, all’innovazione.

Leva, quest’ultima, ritenuta strategica per rilanciare i consumi nel fuori casa, dato che aiuterebbe ad arricchire e ampliare l’offerta nei punti di consumo. ‘’Chiediamo all’esecutivo di abbassare al più presto le accise almeno del 30% in un arco massimo di tre anni – ha dichiarato Alfredo Pratolongo, vice direttore di Assobirra –. Così facendo, si ridarebbe slancio agli investimenti che si dipanano lungo tutta la filiera del fuori casa’’.

Oltre a questa richiesta strutturale, Assobirra si muove anche sul fronte congiunturale, richiamando l’attenzione sulle difficoltà attuali degli esercenti e chiedendo di premiare coloro che valorizzano la qualità del prodotto proposto al cliente finale. In quest’ottica, si chiede di studiare una misura plausibile che possa garantire, in qualche modo, un’agevolazione fiscale a favore di quei gestori di locali che utilizzano il metodo della spillatura di birra al banco.

“Nel momento in cui l’Horeca riaprirà i battenti, superata la situazione di emergenza sanitaria, le oltre 125 mila pizzerie presenti in Italia si troveranno in larga parte ad affrontare evidenti problemi di marginalità. - sostiene Pratolongo - Per questa ragione, considerando che il prodotto birrario in quella fase avrà più che mai un innegabile valore pratico (basti pensare al valore aggiunto che la birra ha sullo scontrino medio di una pizzeria), riteniamo urgente riconoscere fin da ora un credito di imposta a favore degli esercenti che prevedono nei loro locali il servizio di birra alla spina’’.

 

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